lunedì 22 marzo 2010

Questione di Dialogo


Una cosa sogno sempre quando penso al mio fidanzato ideale, anzi due: una sono trombate assassine e l'altra dei discorsi lunghissimi ed interessantissimi dove non solo io imparo un sacco di cose da lui, ma anche lui rimane stupito da alcune cose che gli faccio scoprire io oppure dal mio modo di vedere le cose, per lui originale
E' così da sfigato avere questo tipo di fantasie?
Non so, io dico di no, anzi credo che una persona sia tanto più interessante quanto più effettivamente coltivi le sue fantasie.
Detto questo pensavo ai miei incontri con Naomo, andati bene per carità, anche se come ho specificato, manca quel quid di ormonale.
In ogni caso tutto questo con Dumbo non succedeva, e quindi qui mi ricasca l'asino. O la pera, o le palle.
Cacchiarola, se ci penso, con Dumbo ogni discorso era iperinteressante, avevamo un dialogo fortissimo, parlavamo apertamente e ci interessavano le stesse cose. 
Inoltre non moriva mai la conversazione e poi mentre parlavamo avevamo voglia di baciarci e fare l'amore e mentre facevamo l'amore volevamo parlare, aaahhhhh.......



Poi penso a Naomo e mi accorgo che effettivamente per trovare qualcosa che faccia andare avanti il discorso il mio cervello si deve impegnare. Cosa che invece con Dumbo ci veniva completamente naturale. E' lì che ti rendi conto che purtroppo non sarà un discorso molto di sinistra, ed anzi sarà un discorso forse classista ma sicuramente snob, però le differenze culturali incidono. E questo significa purtroppo anche sociali. Dumbo é ricco, Naomo no. Io sono normale, ma mia madre, non so per quale motivo, mi ha cresciuto come se fossi un piccolo Lord. Quindi é come se fossi sempre stato ricchissimo, anche se effettivamente non lo sono mai stato. (Mia madre é un po' pazza, se ve lo state chiedendo).
Il che significa che avevo un sacco di affinità con Dumbo. Tra cui l'umiltà, cosa che invece manca a tantissimi ricchi, anche se sono convinti di averla.
Non capisco perché con Dumbo non abbia funzionato. E si che pure io sapevo che qualcosa non andava.
Voglio dire aveva un batacchio piccolissimo e mi pare che il suo ruolo preponderasse più verso il passivo che non per l'attivo, ma grazie a tutte queste affinità di dialogo, io questi piccoli ostacoli mi sarei sentito di lasciarli alle spalle. Evidentemente lui no. O ha avuto paura. O ha trovato qualcos'altro che non andava.
Sta di fatto che mi manca quell'ansia, quella voglia di chiacchierare con lui. E trovo raro e speciale poter trovare una persona che incarna entrambe le cose: il lato sessuale e la curiosità intellettuale.
Forse a cercare questo siamo rimasti solo io e la maggior parte degli etero, mentre tutti i gay ed i caproni etero la danno come cosa superata. Non so, ma io sono ancora convinto che l'amore sia fortemente legato ad una questione di dialogo.


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