mercoledì 24 febbraio 2010
Il nuovo scagazzo - capitolo 1
Spero di imparare al più presto a scrivere post brevi. Un po' per voi, se mai ci sarà qualcuno a leggermi, perché altrimenti vi rompete e passate oltre, un po' per me, perché non mi aspetto di essere letto da centinaia di migliaia di persone, ma farebbe anche piacere non asciugare in modo irreparabile chiunque legga e quindi invogliarlo a tornare.
Detto questo: chi non é mai stato scagazzato? In amore intendo, e con scagazzato voglio dire: mollato, schifato, passato oltre, ecc..
Beh sembrerebbe assurdo o presuntuoso, ma effettivamente io non sono mai stato scagazzato, o meglio, non da fidanzati o frequentazioni, note adesso col nome di date-boy, al posto di boyfriend...Ma vabbé, etichette....
Comunque, si, mi é capitato magari di essere rifiutato, ma ancor prima di conoscere la persona, cioé come quando sei in discoteca, ti piace uno e questo non ti caga, ma non mi é mai capitato di uscire con uno e poi questo decidesse di non volermi vedere più. Sono sempre stato io a decidere, anche andando contro la convenienza, ma comunque rimane il fatto che la parte dello "stronzo", di quello che molla, l'ho sempre avuta io.
Questo ovviamente fino ad un mese fa. Poi che succede? Beh ovviamente che effettivamente la ruota gira.
Uscivo con Dumbo. Mi piaceva. Strano, visto che non rimanevo interessato da qualcuno da anni. A parte, ovviamente, le cottarelle d'estate con vari stranieri. Ma si sa, io ho un debole per gli stranieri, ed anche una certa affinità. Sarà che non capisco al 100% quello che dicono, e che il capirli al 90% mi basti per non scartarli immediatamente perché degli idioti, come invece mi capita con gli italiani.
Detto questo ero contento di avere trovato uno che non mi rompesse le palle. Si perché la verità é che ho sempre scagazzato io per motivi completamente diversi uno dall'altro ma tutti riconducibili ad un problema di fondo: per un motivo o per l'altro mi rompevano tutti le palle.
Ero quindi contento che Dumbo non mi rompesse: a dire la verità era perfetto. Lavora, non é pressante (odio gli appiccicosi) ma sempre presente in caso di bisogno, attento, disponibile, educato, simpatico, intelligente, colto, intraprendente. Insomma tutto quello che effettivamente cerco in un ragazzo.
Cosa deve succedere? Il finimondo, a quanto pare. Dumbo sta male, deve essere operato. Mi dispero: cosa avrà mai? Il problema é che Dumbo é una di quelle persone che un po' si vergognano a stare male, ed un po' diventano pure isteriche. Non che ci sia gente a cui piaccia star male, o Dio, effettivamente qualcuno ci sarà, ma comunque, ci sono persone che proprio non riescono a gestire lo stare male. Quindi che succede? Decide di scomparire. Dumbo si estranea dal mondo.
Io mando alcuni messaggi, senza pressarlo, perché so, che come a me, gli danno fastidio gli appiccicosi. Ogni tanto risponde, dicendo che non sa cos'ha ma che dev'essere grave perché lo devono operare. Aspetto ed intanto inizio uno stage. Si, perché nel frattempo mi sono laureato e come tutti quelli che si laureano in lettere ero isterico di non trovare mai e poi mai lavoro. Lavoro in effetti non l'ho trovato, ma uno stage (ovviamente non retribuito) si. Il problema è che il mio stage si rivela praticamente una nave da tratta degli schiavi capitanata da incompetenti e pazzoidi. Quindi, pure io, da parte mia, inizio a dare di matto.
Perfetto: i giorni vanno avanti, fino a quando Dumbo viene operato ed io sono sull'orlo di un esaurimento nervoso per il lavoro.
- Piccolo inciso: la cosa bella di quando hai un esaurimento nervoso a causa del lavoro o dell'ambiente di lavoro è che se ne accorgono tutti: amici, parenti, fidanzati, tranne tutti i tuoi colleghi e superiori. Cioè, coloro che in qualche modo l'esaurimento nervoso te lo stanno provocando. - Inciso finito.
Dumbo, dopo essere stato operato mi chiama e mi dice come sta, ma poi, decide di scomparire ancora. A questo punto io mando un ultimo messaggio, dicendogli che capisco il non voler interagire col mondo ma che almeno una notizia ogni due o tre giorni potrebbe anche darmela.
Al che arriva la decisione: Dumbo mi scrive che é contento che gli presti così tante attenzioni ma che al momento, per come è fatto lui, gli danno solo fastidio, perché ancora non sta bene e lui odia stare male, e perchè è circondato da tutta la sua famiglia che gli rompe i coglioni e lui la sua famiglia la odia. Mi chiede quindi sostanzialmente una pausa di riflessione, a tempo indeterminato, cioè a quando la sua situazione non si riprenda e se in futuro io sarei ancora stato disponibile allora lui sarebbe stato felicissimo di riprendere il discorso dove era stato lasciato.
A quel punto io mi sarei dovuto deprimere. Nulla di tutto questo: ero oramai giunto alla conclusione che sarebbe stato il caso di finirla per un po', perché non riuscivo più nemmeno io a gestire la situazione. Un lavoro nuovo, di merda, non pagato, lontano da casa, dove la gente invece che lavorare 8 ore al giorno si diverte a lavorarne 12 ma tu non ne hai la minima intenzione, con una mandria di pazze, ma anche qualcuno di ignorante, qualcuno di fissato e comunque tutti incompetenti. Dover pensare anche a Dumbo, alla sua salute, che in più lui, per suo volere, non voleva rendermi nota ed avere inoltre la preoccupazione che di tempo da dare a questa storia non ce n'era, ed in più non sapere dove andasse a parare, beh, no, mi spiace, ma erano troppe cose per una persona sola.
Rispondo quindi che ero d'accordo: una pausa ci avrebbe fatto comunque bene. Del resto: lui isterico per la salute ed io isterico per il lavoro...Ma dove vuoi andare? Quindi gli dissi che mi andava bene, ma che speravo sul serio che una volta ripresi entrambi, si sia potuto ricominciare da dove ci eravamo lasciati, perché stava andando bene e che quindi mi auguravo che quella sua idea del ricominciare non fosse solo così, una gentilezza, ma un vero proposito. Lui mi rispose che era assolutamente così e che non voleva andare avanti in questo periodo perché gli piacevo molto e, col suo carattere, non voleva rovinare un rapporto che invece in futuro poteva essere promettente.
A partire da questo momento non ho più saputo nulla di Dumbo. So solo che il mio lavoro è andato sempre peggio, per cui mi hanno chiesto di lavorare ancora di più, pure nel week end, le indicazioni che mi davano erano sbagliate per cui dovevo ricominciare il lavoro da capo una volta che ero finito, ed inoltre mi ero accorto che anche se un giorno mi avessero pagato, io quella roba lì, per tutta la vita, non l'avrei mai voluta fare. Decido quindi di mollarli. Durata stage: due mesi, ne doveva durare 3, mi spiace, ma non si può così. Giorni dopo averli mollati avevo ancora gli incubi. Sono passate due settimane e mi sono reso conto che in effetti non sono io a non essere in grado di lavorare o di stare in un ufficio, ma loro a non saper minimamente gestire il loro lavoro ed ambiente di lavoro. Quindi mi sono calmato.
Casualmente é anche il giorno del compleanno di Dumbo. Quindi che fare? Ma si! Chiamiamolo! Del resto è per fare gli auguri, non per rompere le palle. Qualcosa però mi diceva che non avrebbe risposto. Al che tento di nascondere il numero per chiamarlo. Digito e chiamo ma mi dice che il numero non é più attivo. Allora mi deprimo: "ecco!!!!è addirittura fuggito senza farmi avere il numero nuovo!" allora riprovo, questa volta senza effettuare il codice che rende il numero privato e....Squilla....MERDA! Adesso sicuramente non risponderà ed io mi deprimerò......Ed infatti....Non risponde....
Chiamo un amico, gli chiedo di informarsi fra tutti i suoi colleghi (il suo ufficio é enorme) se qualcuno sa quale cacchio é il codice giusto per oscurare il numero. Me lo danno. Dopo due ore, con quel codice richiamo Dumbo e......Al secondo squillo e mezzo.....RISPONDE.....
Ora dico......Ma ti pare? Cioé, potrei anche essere più volgare eh ma sinceramente, mi viene solo da chiedere: ma ti pare? Ma, come se niente fosse, gli faccio gli auguri, rimane un po' spiazzato ma alla fine fa la voce di quello che "ma dai che bello sentirsi!" Gli racconto brevissimamente (non volevo fare quello ancora isterico e che asciuga) i miei sviluppi col lavoro e poi gli chiedo come sta. Lui: "mah, un po' malaticcio!"
Io: "Ancora?"
"si ho febbre e raffreddore, bello proprio il giorno del compleanno eh?"
"beh si, quindi non festeggi stasera?"
"no, pensavo di fare qualcosa settimana prossima"
"ah! bene!"
- - - - - - -
"e tu raccontami qualcos'altro come va?"
"ma no, ti ho già raccontato del lavoro, dimmi tu piuttosto, ti sei ripreso? stai ancora male, non mi hai detto niente!"
"Ah no, va tutto bene, cioè, con tutti gli antibiotici che ho preso adesso ogni volta che esco di casa mi piglio un malanno perchè mi hanno abbassato le difese, però non ho più male e non ho più problemi."
"Ah bene, da un po' quindi"
"Beh si, si"
"Ah, OK, meno male..."
"Si si....Beh senti comunque questa settimana no, perché devo studiare un sacco però settimana prossima in effetti avevo voglia di tornare a Milano (Dumbo abita in un capoluogo di provincia attiguo a Milano, ma non a Milano), se vengo ti chiamo, magari ci si vede ok?"
"OK"
"Va bene, allora grazie per gli auguri, ti chiamo settimana prossima allora!"
"Come vuoi..."
"Ciao"
"Ciao"
Che telefonata di merda neh? Appena ho attaccato mi é venuto da urlare: si, perché ora che la mia isteria di lavoro é passata, mi é tornata una gran voglia di Dumbo, ma forse per Dumbo non é la stessa cosa e quindi la telefonata è stata evasiva e l'appuntamento, in realtà, era solo un modo per agganciare rimanendo carini.
Devo anche aggiungere che effettivamente non mi ha risposto quando avevo il numero in chiaro, mentre mi ha risposto col numero nascosto. Decisamente brutto segno.
Devo però anche dire che effettivamente se vuoi usare il ci sentiamo come scusa, non ti metti a puntualizzare dicendo che non mi avresti potuto chiamare questa settimana e che quindi saresti passato a settimana prossima...Mah....Questo stato di cose che si può sapere cosa succederà solo andando avanti mi fa girare le palle....Non sarebbe meglio avere finalmente delle certezze? Continuiamo a non avere certezze: amore, salute, lavoro, soldi....L'unica cosa certa é che viviamo nell'incertezza, e poi ci si chiede come mai moriamo di cancro....Domando: sarà mica lo stress? E voglio dire: per me non ci vuole un genio eh...
Bah l'incertezza comunque mi porta a pensare: era un scagazzo? Non era uno scagazzo? Ma cos'era quella roba? Perché voglio dire, puo' essere uno scagazzo educato, ma uno scagazzo non é così puntiglioso da chiarirti quando effettivamente avrebbe chiamato...
Mah, sta di fatto che se on dovesse chiamare io proprio non so cosa fare: mi faccio sentire? O risulterei troppo insistente e mi prenderebbe per pirla perché non ho capito lo scagazzo subliminale? E non sarebbe masochista? Cioé cercare in ogni modo di farselo dire in faccia che non vuoi essere visto...Oppure dovrei davvero insistere perché magari una possibilità c'é...Non so, in ogni caso mi sembra di sbagliare...E poi non so? Ma é proprio uno scagazzo? Voglio dire i modi per scagazzare sono noti a tutti e di solito sono sempre gli stessi: scomparire, litigare, dire che l'altro é troppo per te, cornificare e farsi beccare, dire che non si é più innamorati, non fare più sesso, dire che non sa ha più voglia, ESSERE SINCERI! Ma sinceramente non ho mai sentito uno scagazzo del tipo: mi piaci molto, quindi non voglio rovinare niente e tenere tutto in caldo per il futuro.....
Anche perché questo non é: ho bisogno di una pausa, ma é a risentirci a quando siamo più calmi..
Che le arti dello scagazzo non si stiano affinando? Forse siamo di fronte ad un nuovo tipo di scagazzo?
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