domenica 13 giugno 2010

Sex And the City 2


Se vado al cinema a vedere un film di Van Damme non mi aspetto che tratti di tematiche socialmente utili, ed anche se lo facesse, non mi aspetto che lo faccia in maniera autoriale. Sex and the City é sempre stata una serie televisiva estremamente intelligente. Di quell'intelligenza sviccia, cioé diretta, ironica, personale e mai banale. Ma solo ed esclusivamente su temi che trattano l'affettività, l'amore, il sesso. Qualche volta la condizione della donna. In quest'ultimo capitolo della saga le ragazze si trovano a combattere con la crisi e la mezza età (Samantha), i figli  (Charlotte), un capo misogino (Miranda) e le solite cagate ( Carrie). Oltre a ciò decidono di fare un viaggio ad Abu Dhabi, ma lì si accorgono che nonostante la crisi, quello che é davvero importante sono la libertà ed i valori che hanno permesso a tutte loro di affermarsi, tanto che un po' cacciate ed un po' in fuga, lasciano immediatamente gli Emirati Arabi. Il tema della condizione della donna negli Emirati Arabi é trattato allo stesso modo in cui sono trattati gli altri temi in Sex And The City: un po' di moda, un po' di complicità, un po' di comprensione e tante risate. Il tutto, quindi, con una buona dose di leggerezza.
Cosa mi aspettavo da questo film? Esattamente quello che ho visto, ed ho potuto notare un notevole miglioramento rispetto al primo film, con molto più spazio dedicato all'amicizia, agli altri personaggi, e finalmente Carrie si é rivelata la rompicoglioni che é. Devo dire che lei mi piace sempre meno. Nonostante sia una puttana Samantha rivela tutte e sue palle, mostrandosi come una donna, sola, capace di difendersi ed affermarsi anche in mezzo ad un souk pieno di uomini integralisti. Le battute sempre intelligenti, tranne alcune lungaggini che si potevano evitare: la sempre più diretta vaccaggine di Samantha é un po' troppo, il concerto di Liza Minnelli anche. La parola gay é ripetuta davvero troppe volte.
Chi ha dovuto criticare questo film é il solito che deve cagare fuori dal vaso perché gli piace farlo. Ma soprattutto non ha capito che ogni cosa va valutata secondo il suo contesto.
Per quanto riguarda tutti i blogger gay che lo hanno criticato: complimenti, continuate ad ascoltare Britney Spears, é così che si impara ad accogliere le cose veramente carine ed originali in seguito. Sfigati. Eh, scusate, ma ci sta. 

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