martedì 20 aprile 2010

Fiumi nel Deserto Arabo con IBM


E' dagli anni '70, ovvero da quando hanno iniziato a diventare ricchi per il petrolio che i paesi arabi hanno cercato in ogni modo di realizzare il loro unico e più grande desiderio: quello di poter disporre di acqua dolce. E ci credo. Ci provò un sultano, comprando un iceberg e trasportandolo fino nei suoi mari  "incellophanandolo" con tele termiche. Il risultato fu comunque lo scioglimento dello stesso.
Ora IBM, grazie alle immense disponibilità dell'Arabia Saudita, il più grande produttore mondiale di petrolio, ma anche il paese più grande del Golfo e quindi quello con maggiori disponibilità economiche, anche se non quello con la popolazione più ricca, dice che ha sviluppato una tecnologia capace di risucchiare immense quantità di acqua marina con l'energia fotovoltaica del deserto e desalinizzarla fino a creare delle quantità tali da creare dei fiumi artificiali nella penisola arabica capaci di rendere possibile l'irrigazione del deserto. 
Mi sembra che nessuno abbia considerato il fatto che la sabbia del deserto non sparisce appena vede l'acqua e la sabbia non si può coltivare, perché non é terra. Inoltre, il terreno sabbioso arabo é salato, quindi una volta tolto il sale dall'acqua marina, glielo si riaggiunge non appena questa viene a contatto col terreno desertico.
Mi pare quindi tutto abbastanza una cagata. Sbaglierò?

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