domenica 30 ottobre 2011

30.000 persone al Gay Pride 2011 di Taiwan


A parte il fatto che sti cinesini quando si mettono a fare un po' di palestrina e non sono i soliti mostriciattoli un po'  invisibili diventano carini, devo dire che sono più che contento che lì vicino a quella Cina che non riconosce i gay e che anzi molti li condanna a morte, lì vicino a quel Giappone che tollera la prostituzione, il feticismo e ahimé anche il fascino della pubertà ma non dell'omosessualità, abbiamo Taiwan, un pezzo di Cina che si é staccato e pare diventare sempre più democratico, tanto che quest'anno i partecipanti al gay pride sono stati ben 30.000, li hanno lasciati sfilare e hanno urlato contro un candidato politico che ha nuovamente additato l'omosessualità come qualcosa da ripudiare. E si sono fatti sentire per bene! Sono contento! E' ora di aggiungere nuovi paesi alla  lista di quelli dove essere gay non é uno scandalo!

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